Il Tiro Istintivo con l’arco tradizionale

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Tirare con l’arco è un gesto antico risalente all’alba dell’uomo, un archetipo comune a tutta l’umanità. Pensiamo alle scene di caccia dei graffiti nelle grotte, agli archi da guerra riprodotti su arazzi e vasellami o agli arcieri dell’esercito di terracotta. Chi non conosce l’epica sfida di Ulisse o le gesta leggendarie di Robin Hood? Per questo motivo parlare di arco è un po’ come parlare di noi stessi, di un amico di famiglia. Date ad un bambino un arco e vedrete con quale naturalezza lo tenderà verso un bersaglio immaginario!

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Ulisse tende il suo arco contro i Proci.
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Chi non conosce le gesta di Robin Hood ?

Breve storia dell’arceria

Il tiro con l’arco venne riconosciuto come disciplina olimpica nel 1908, ma il tiro istintivo con l’arco tradizionale è un metodo che affonda le radici nella tradizione degli indiani d’America. 

L’uomo simbolo del tiro tradizionale è Ishi, l’ultimo indiano della tribù Yana in California, che entrò in contatto con gli uomini “moderni” ai quali insegnò a tirare e a costruire gli archi. Un arciere eccezionale fu Howard Hill, riconosciuto per i suoi tiri spettacolari immortalati in film-documentari. John Schulz costruttore di long-bow e abile arciere, iniziò all’arte toxofila Jean-Marie Coche, che è il precursore del tiro istintivo fluido .

Il tiro istintivo

Ma vediamo cosa è in pratica il tiro istintivo. Noi arcieri istintivi tiriamo con entrambi gli occhi aperti, utilizzando degli archi di legno senza il mirino. Le nostre gare si svolgono nei boschi. La nostra è una disciplina sportiva praticata in tutto il mondo e in Italia siamo presenti quasi in ogni regione. Il calendario di gare è così fitto che si potrebbe tirare ogni domenica.

Osserviamo da vicino un arciere istintivo: 

il suo abbigliamento è apparentemente casual. In mano impugna l’arco tradizionale che varia di dimensione e di potenza, perché deve essere adatto al fisico di chi lo usa. Al fianco o in spalla sfoggia un’ampia faretra dove si annidano fasci di frecce piumate, coloratissime. 

L’arciere istintivo è un mammifero socievole, ama muoversi in gruppo. Sul percorso di gara sale su gradini fangosi, attraversa ruscelli, si aggrappa a corde e s’inginocchia per evitare i rami bassi. 

Occorre allenamento, costanza e impegno per raggiungere dei buoni risultati, ma nel tiro con l’arco anche un principiante può fare centro! La difficoltà è essere costanti.

Il tiro con l’arco, una disciplina per tutte le età !

Per colpire il bersaglio senza il mirino, occorre liberare l’istinto, un metodo che fa emergere la parte istintiva che è celata nel profondo della nostra memoria. Il nostro cervello ha ereditato il ricordo del gesto corretto per tendere l’arco, ma deve essere aiutato ad emergere. Solo così il gesto risulterà fluido e preciso. Per essere un buon arciere non basta però seguire il proprio istinto, occorre disciplina, costanza, umiltà per ottenere dei risultati e mantenerli. La componente mentale gioca un ruolo determinante in ogni fase del tiro, la concentrazione deve essere mantenuta costantemente fino all’attimo in cui la freccia viene scoccata.

Questa è un’attività sportiva adatta a tutte le età perché è educativa e riabilitativa del fisico e della mente. Si è riscontrato nei ragazzi in età scolare una maggiore capacità di concentrazione e di gestione dell’ansia. Alle persone che hanno subito traumi, questa attività ha ridato mobilità e tono al corpo, rilassamento profondo alla mente. I bambini attraverso la disciplina del tiro, acquisiscono anche valori come l’amore e il rispetto per la Natura, il rispetto delle regole (in questo caso sportive) socializzando e concentrandosi per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Le gare


Vi sono diversi tipi di gara che prevedono bersagli mobili, tiri a tempo limitato o in ginocchio. Il percorso classico si snoda ad anello, ed è costituito da 24 o 28 postazioni di tiro chiamate piazzole. Ogni arciere viene assegnato ad una piazzola di partenza insieme ad altri 5/6 atleti. Nessuno conosce il tipo di bersaglio che incontrerà e a quale distanza si trovi (a secondo del tipo di gara varia da pochi passi fino a 55 metri). Quando tutti a turno avranno tirato, andranno insieme a segnare il punteggio, recuperare le frecce e proseguiranno lungo il sentiero per raggiungere la piazzola successiva. La somma dei punti di ogni piazzola determinerà la posizione in classifica. 

Le frecce vengono scagliate verso sagome 3D

Nelle gare si utilizzano bersagli tridimensionali che riproducono gli animali a grandezza naturale, con ambientazioni suggestive. A volte capita di restare incantati davanti ad un laghetto dove si abbeverano dei daini e ci si attarda a fotografarli, anche se sono finti!

Gli arcieri sono rispettosi dell’ambiente, svolgendo anche attività di manutenzione e pulizia a tutela del territorio.

Se avete voglia di sperimentare le emozioni che ancora oggi l’arco ci trasmette non dovete fare altro che contattare la nostra Compagnia !